Molti potrebbero non apprezzarlo ma questo centrismo di puntata in puntata solo su alcuni personaggi ci dà la possibilità di cogliere meglio le loro particolarità.
Self-help ruota intorno alle figure di Abraham ed Eugene, lasciando gli altri da cornice alle vicende che si susseguono.
Abraham:
Questo uomo grande è forzuto è tormentato dal suo passato oscuro. La sua ossessione di andare avanti, di proseguire il viaggio, costi quel che costi, è la chiara dimostrazione del fatto che non vuole pensare al passato, non vuole tornare indietro con i ricordi, si proietta invece verso il futuro con l'unica speranza di giustificare le proprie colpe facendo del bene. Il suo stato mentale oscilla tra la rabbia e l'incoscienza, non è un leader in grado di badare agli altri in quanto lui per primo ha bisogno di essere salvato.
Il dolore e la rabbia lo hanno distrutto: non è più un uomo capace di distinguere il bene dal male, uccidere è diventato facile, non prova rimorso, ma sfido chiunque a provare rimorso per aver ucciso uno zombie dopo aver massacrato esseri umani senza esitazione. Cosa lo ha spinto a compiere un gesto così drastico? Comunque non vedo un seguito facile per questo personaggio, la sua arroganza lo porterà ad essere solo: fino a quando gli altri lo seguiranno rendendosi conto che è una bomba ad orologeria?
Eugene:
Durante l'episodio Eugene è stato più volte incoraggiato. in lui gli alti vedono la speranza per un nuovo inizio, per questo la loro missione è di vitale importanza. Eugene però si è costruito una storia intorno: il suo unico fine era quello di essere protetto perchè sapeva fin dall'inizio che senza l'aiuto di altre persone non sarebbe sopravvissuto. La paura e l'egoismo gli hanno permesso di illudere gli altri pur di dare una speranza a se stesso. Con la storiella che si è inventato sapeva benissimo che molte persone sarebbero state disposte a sacrificarsi pur di mantenerlo in vita. Quale miglior modo di sopravvivere in un ambiente post-apocalisse? Alla fine i sensi di colpa lo divorano, per questo ammette di fronte a Tara di essere stato lui ad organizzare l'incidente del bus, il tutto per ritardare l'arrivo a Washington. Sono proprio le parole di Tara ad incoraggiarlo a dire la verità: la ragazza gli fa capire che a prescindere dalla cura lui sarebbe comunque parte di quel gruppo che si protegge a vicenda. Così quando ammette di aver giocato a fare lo scienziato (ha visto troppe puntate di ''The big bang theory), Abraham lo massacra di botte. Per tutto questo tempo giocato con i loro sentimenti e le loro vite ma in un mondo come quello dove vivono i nostri protagonisti, chiunque si inventerebbe qualsiasi cosa pur di sopravvivere. Chi con la forza, chi con l'inganno, si cerca di andare avanti ad ogni costo, oltrepassando il limite dell'umana comprensione.
La puntata termina quindi sfatando ogni speranza ed illusione: in questo mondo non c'è salvezza, il viaggio prosegue senza meta e l'unico elemento che fa andare avanti i protagonisti torna ad essere quello dell'istinto di sopravvivenza.
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