blog di MAYBELLE B.: Arrow_3x05_Commento ''The Secret Origin of Felicity Smoak''

''The Secret Origin of Felicity Smoak'': questo è il titolo dell'episodio andato in onda questa settimana e ha visto come protagonista la nostra hacker preferita: finalmente veniamo a conoscenza di alcune vicende del suo passato che l'hanno resa la donna che è ora.

(Pericolo Spoiler)

L'episodio ha presentato una giusta dose di adrenalina, sentimento e anche un pò di ironia che non guasta mai (tutto merito di mamma Smoak).

Le dinamiche cominciano a farsi interessanti: assistiamo alla prima discussione tra Oliver e Thea. La ragazza ha capito tutto dalla vita e non vuole perdersi l'occasione di godere di quei soldi lasciatele dal padre ''defunto''. Dopotutto i soldi facilitano la vita e chi ne dovrebbe aver più bisogno se non quei miliardari falliti non abituati ai soliti standard di vita? Così Thea fa un passo verso quello che sarà l'annuncio finale: lei e Marlyn vanno d'amore e d'accordo e forse nemmeno Oliver con i suoi ideali non riuscirà a riportare la sorella sulla retta via...E' già contrariato da questo rapporto ma non può che accettare la scelta della piccola Spedy per non rischiare di perderla di nuovo. Infondo la famiglia rimane sempre una parte fondamentale della vita, nonostante le scelte sbagliate, bisogna cercare di rimanere uniti.

Laurel è arrabbiata e da sfogo alle sue frustrazioni prendendo le scelte più sbagliate. Anche il padre ormai non riesce più a tacere e non nasconde la preoccupazione che nutre per la figlia. Ora so che per Lance sarà dura da superare ma scegliere di non dirgli niente è insensato. Il dolore va affrontato, non si può nascondere per sempre la morte della sorella, anche perchè più tempo passa e più Lance proverà rancore nei confronti di Laurel per avergli taciuto questa terribile verità. Ma come si può sentire un genitore al posto suo? Il padre deve essere padre, spetta a lui dare sostegno invece in questo caso Laurel sta provando a fargli da genitore per risparmiargli una sofferenza che prima o poi sarà inevitabile.

Ma ora parliamo della protagonista indiscussa dell'episodio: Felicity.

L'abbiamo conosciuta come la segretaria impacciata, bionda, con gli occhialini e i tubini sempre casti. Ora invece veniamo catapultati a 5 anni prima, quando il suo armadio non sapeva nemmeno cosa fosse un vestito, dove borchie, braccialetti e collane erano l'accessorio per eccellenza, capelli neri e trucco scuro: una Felicity very Dark ma con lo stesso cervello e grandi prospettive. Già allora aveva dato prova delle sue grandi capacità informatiche, creando un virus così potente capace di mettere in subbuglio l'intero sistema. Poi, dopo l'episodio drastico con il fidanzato, Felicity decide di dare un taglio a quella vita: per anni crede che lui si fosse impiccato prima della sentenza, causando in lei sensi di colpa che l'hanno resa ancora più fragile ma determinata a dare una svolta positiva alla sua vita.

Il rapporto con la madre è stato descritto come il classico rapporto di competizione madre/figlia che fa sorgere delle complicazioni. Felicity sente di non essere mai stata all'altezza delle prospettive della madre: ha fallito in tutto, non è stata in grado di essere la figlia modello che la madre desiderava ma dopotutto nemmeno lei è riuscita mai a comprendere questo bisogno malato dell'apparire perfette. Questa diversità caratteriale le ha separate, costringendo Felicity a scappare e rendersi indipendente per realizzare i propri sogni professionali per non sentirsi più così inferiore come si vedeva negli occhi della madre.

Ma come spesso accade, se madre e figlia avessero parlato prima a cuore aperto, non avrebbero avuto tutte queste difficoltà nel venirsi incontro. Mamma Smoak infatti, si è sempre sentita una donna sola, incompresa dal marito e dalla figlia, che però non ha mai sottovalutato anzi, ha sempre fatto di tutto pur di farla studiare e darle la possibilità di realizzarsi rendendola orgogliosa dei suoi successi.

Il tutto si è concluso con baci e abbracci e devo dire che non mi è dispiaciuta per niente la sua presenza in quanto ha sdrammatizzato l'episodio dandogli quella freschezza di cui aveva bisogno.

Emily (Felicity) ha dato prova delle sue capacità recitative: è il primo episodio stand-alone per lei ed è stata in grado di gestirlo. In più scene mi sono commossa con le sue lacrime. E' riuscita a trasmettere la paura di aver fallito, di aver sbagliato tutto e di sentirsi un completo disastro. Ha temuto il disprezzo da parte di Oliver, ha temuto di deludere anche lui, oltre la madre e se stesa, a causa del suo passato. Fortunatamente così non è stato. Oliver è il primo ad essere consapevole che il passato non condanna, sono le scelte che si fanno in seguito che definiscono la persona. Per questo lui non giudica Felicity, la capisce e l'accetta: è anche grazie a quel passato che lei si è trasformata nella donna che ama e niente potrà cambiare questo.

Però, nonostante la sicurezza di Oliver nell'ammettere di nuovo i suoi sentimenti, Felicity si allontana di nuovo. Non riuscirebbe a gestire un'altra illusione, non può permettersi di soffrire di nuovo perchè questa volta tutto sarà diverso. Dopo quel bacio, dopo quelle parole, complicare le cose per poi fallirle porterà inevitabilmente alla loro separazione anche professionale mentre così, rimanendo nell'ambiguo, nel detto ma non fatto, il loro rapporto è ancora salvabile, riesce a rimanergli amica senza soffrirne troppo. Ha paura di buttarsi perchè sa che Oliver non è ancora pronto per questa relazione e non sa se mai lo sarà. Non vuole crederci, non vuole illudersi perchè ne soffrirebbe troppo.

L'episodio si conclude con Roy e i suoi incubi notturni: il ragazzo sogna di aver ucciso Sara ma, se così fosse, possibile che gli autori ce lo mettano in questo modo? Mi sembra troppo ''campata in aria'' questa scelta e non ne trovo il senso...sarebbe più credibile che gli incubi siano causati dalla Mirakuru che ancora ha in corpo. Quindi, con altri punti interrogativi sulla morte di Sara, ci lasciamo al prossimo episodio che verterà proprio attorno a Roy e al suo tormento.

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